Milan, da Donnarumma a Reina: pro e contro del passaggio di consegne
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Direttore: Alessandro Plateroti

Da Donnarumma a Reina: salto di qualità o passo indietro per il Milan?

Pepe Reina, portiere spagnolo del Napoli, potrebbe essere il prossimo titolare al Milan, con Donnarumma ormai destinato alla partenza.

Manca l’ufficialità, ma ormai è chiaro che Pepe Reina sarà il prossimo portiere del Milan. Meno chiara la posizione dell’attuale numero 1 (o meglio 99) rossonero, Gigio Donnarumma, che sembrerebbe destinato a lasciare Milano già dalla prossima estate.

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Un divorzio che, sfiorato lo scorso anno, a questo punto parrebbe inevitabile. Immaginare un Donnarumma retrocesso al ruolo di secondo portiere è infatti mera fantasia. E allo stesso modo apparirebbe curiosa la scelta di Reina di accettare il Milan senza il posto da titolare sicuro.

La situazione è dunque più intricata che mai, e ad oggi l’ipotesi più realistica è quella di un “sacrificio” della società rossonera, disposta a separarsi dal giovane Donnarumma per far cassa. Ma nella sostituzione con Reina il Milan ci guadagna o ci perde? Proviamo a tracciare una prima analisi del confronto tra i due numeri uno.

Da Donnarumma a Reina: i punti di forza dello spagnolo

L’esperienza. Vero che la carta d’identità pesa nel calcio, ma per i portieri il fattore età è spesso meno importante che in altri ruoli. Basti pensare ai vari Buffon, Sorrentino,  Cech: tutti numeri uno ultratrentenni che garantiscono ancora una buona sicurezza alle proprie squadre. Reina da questo punto di vista è più di una garanzia: basti pensare che ha collezionato fin qui 164 presenze in Europa; tra i portieri, meglio di lui solo l’ex Real Casillas con 177.

Il carisma. Più che un giocatore, Reina è un vero leader, un capitano senza fascia, una sorta di allenatore in campo. Perno dello spogliatoio nel Napoli degli ultimi anni (tanto che la sua assenza tre stagioni fa causò il crollo in campionato della squadra di Benitez, arrivata quinta dietro anche alla Fiorentina di Montella). Un calciatore del genere non potrà che diventare un collante ancor più forte per uno spogliatoio giovane come quello rossonero, che solo l’arrivo di Gattuso è riuscito a trasformare in una vera squadra.

La professionalità. Se per carattere Reina è infatti un personaggio piuttosto fumantino e allegro, sulla sua professionalità c’è ben poco da dire. A Napoli hanno imparato a conoscerlo e ad amarlo anche per questa sua importante qualità. Non è un caso che, nonostante la notizia del passaggio al Milan sia ormai ufficiosa, il pubblico del San Paolo lo abbia applaudito anche domenica, non dubitando minimamente del suo impegno nelle ultime gare decisive per il campionato.

Da Donnarumma a Reina: i punti di forza dell’italiano

L’età. Se è vero che tra i pali spesso l’esperienza è più importante della gioventù, va anche detto che Donnarumma è un classe ’99, e come lui in giro ce ne sono davvero pochi. Tenerlo in rosa vorrebbe dire garantirsi una certezza tra i pali per i prossimi quindici anni. E probabilmente anche dal punto di vista economico il suo valore è destinato a salire ancora. Cederlo tra qualche anno farebbe, quindi, meno male.

Il talento. Vero che Reina è un portiere di indubbia affidabilità. Altrettanto vero che nelle sue stagioni napoletane non sono mancate le incertezze (costategli il soprannome non elegante di papereina). Basti pensare alla topica contro lo Shakhtar in Champions in questa stagione, che ha causato sostanzialmente l’eliminazione degli azzurri dalla massima competizione europea. Se tra i pali è ancora piuttosto reattivo, Reina appare infatti in maggior difficoltà nelle uscite, specie sui calci piazzati. Da questo punto di vista il paragone con Donnarumma vede il secondo in vantaggio, anche per via di un’età che dovrebbe consentirgli di evitare le ingenuità palesate nel corso di queste due stagioni e mezzo giocate da titolare (ultima quella con l’Arsenal).

La fede milanista. Paventato a parole, e in parte coi fatti, dal punto di vista sentimentale il “milanismo” di Donnarumma è un collante naturale con l’ambiente rossonero. Un collante che Reina imparerà a simulare, magari anche con sincerità, ma è chiaro che il suo legame con un’altra realtà importante italiana come Napoli potrebbe non consentirgli di assimilare appieno quei valori che formano l’essenza del Milan. Valori di cui Donnarumma è impregnato, e che difatti lo rendono una potenziale bandiera. Destinata, quasi sicuramente, a rimanere solo tale: una potenza mai divenuta atto.

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ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2018 18:38

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